Benito Mussolini
Diario di guerra (1915-1917)


Pagina 106 di 147       

%



     9 Dicembre.
     Pioviggina. Però, sembra che l'orizzonte voglia finalmente schiarirsi. Comincia la sinfonia quotidiana dei grossi calibri. Gli austriaci sparano poco con calibri piccoli. Tambureggiamento dei nostri.
     Stanotte un prigioniero austriaco si è dato spontaneamente alle vedette della 7a compagnia. Egli ha raccontato che il nostro fuoco dell'altra sera ha cagionato gravi perdite agli austriaci. Il prigioniero è l'unico superstite di un posto colpito in pieno. Gli altri tre sono morti. Una nostra pattuglia si è recata al piccolo posto ed è tornata con tre zaini tirolesi e sette fucili.
     Pomeriggio. Un raggio melanconico di sole. Una granata austriaca è caduta nella «loro trincea». Immediatamente hanno levato tre razzi per avvertire dell'errore. Fetore di cadaveri insepolti o mal sepolti. Sereno? Un raggio di sole ha squarciato la fitta tendina nuvolosa che ci mortificava e aduggiava da parecchi giorni. Ne approfittano le artiglierie. Un nostro 280 apre nei reticolati della loro trincea un varco di almeno dieci metri. «Loro» ci battono a shrapnels. C'è un ferito alla 7a compagnia, ma non è grave. Il cielo si rasserena e si rasserenano gli animi. Il concerto continua.
     Un grosso proiettile è calato in pieno su alcuni ricoveri avanzati. Ci sono uomini fuori di combattimento.

     10 Dicembre.
     Stanotte, dalle 2 alle 3, lavorato a scavare un camminamento fra le nostre prime linee. Nelle tenebre, appena rischiarata dalla luna dietro le nubi, il campo di battaglia dell'ultima nostra avanzata presenta un aspetto fantastico. Non si vedono, nel terreno sconvolto e frantumato, che detriti e rottami di ogni specie. Ondate di lezzo cadaverico. I tedeschi lavorano indefessamente ogni notte dalle sei della sera alle sei del mattino. Cento mazze picchiano le basamine e cento mine scoppiano nella notte. Questo lavoro non ci impressiona eccessivamente. Noi sappiamo che nulla resisterà all'azione delle nostre artiglierie. Stamani cielo grigio. Ore dieci: ripresa un po' stanca dei grossi calibri. Il concerto si accentua, mentre l'orizzonte si rischiara.