Benito Mussolini
Diario di guerra (1915-1917)


Pagina 120 di 147       

%


     Vigilia di Natale. Chi ci pensa, fra noi? Cielo plumbeo, nebbia che piove adagio adagio. Lungo la trincea è tutto un picchiettare sui bossoli delle granate esplose, per ricavarne i braccialetti di rame da portare ai paesi... È lo «chic» delle trincee! Pomeriggio di tranquillità. L'argomento «pace» è in ribasso. Ognuno capisce e intuisce che non è suonata quell'ora...
     Il capitano mi ha dato l'incarico di portare una lettera di auguri al colonnello. Il colonnello è andato nelle trincee avanzate. Lo attendo al ritorno. Agli auguri del capitano aggiungo i miei. Il colonnello mi dice:
     — Sono stato in trincea a fare gli auguri ai bersaglieri. Ma il miglior augurio è che il reggimento faccia sempre bene...
     All'accampamento ho trovato una certa animazione. Sono giunti i regali di Natale. Vedo delle bottiglie di barbera, adorne del tricolore, e pacchi di biscotti. È un Comitato che manda...
     Approfittando della nebbia bassa, anche oggi i bersaglieri si sono sparsi sul campo di battaglia, tra prima e seconda linea, a frugare il terreno. Si è trovato un po' di tutto. Longo ha trovato una maschera nuovo modello, austriaca, una piccola tromba per segnali, un pacco di lettere spedite e da spedire. Cercherò di decifrare il tedesco di quell'ignoto austriaco. Il bersagliere Spera ha trovato un binocolo da campo. L'ho comperato. Da tanto tempo cercavo un binocolo. La strenna natalizia mi è venuta da un ufficiale austriaco che si «ritirava» un po' in fretta, evidentemente, verso Jamiano. Sarà ancora vivo o sarà morto? Su questo campo di battaglia, i segni della precipitosa fuga austriaca sono evidenti e abbondanti.