Benito Mussolini
Diario di guerra (1915-1917)


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     attaccare un bottone = tenere un discorso noioso;
     signorina = sigaretta;
     sigaretta = cartuccia da fucile;
     chioccia = mitragliatrice;
     andare alla riparazione = andare all'ospedale.
     Canzone in voga:

     Al 25 luglio,
     Quando matura il grano
     M'è nata una bambina
     Con una rosa in mano.

     Non è una paesana
     E nemmeno contadina,
     È nata in un boschetto
     Vicino alla marina.

     Vicino alla marina
     Dove mi piace stare,
     Si vede i bastimenti
     A galleggiar sul mare.

     Per galleggiar sul mare,
     Ci voglion le barchette,
     Per far l'amor di sera,
     Ci vuol le ragazzette.

     Le ragazzette belle
     L'amor non lo san fare;
     Noialtri bersaglieri
     Glielo faremo fare.

     Glielo faremo fare,
     Glielo farem sentire,
     E in capo a nove mesi
     Le vedrem partorire.


     Gli ufficiali mi domandano con troppa insistenza le mie opinioni circa la prossima, o lontana, fine della guerra.

     16 Febbraio.
     Conosciuto il dott. Velia, fratello di Arturo.
     Sole grande. Solito fuoco. Nel pomeriggio, grande concerto. Parte della prima trincea è saltata in aria. Un baracchino incendiato. Lavorato sino quasi all'alba. Solito insignificante fuoco delle artiglierie. Mezzogiorno. Sole incerto.

     17 Febbraio.
     Ieri sera, alle dieci, c'è stato allarme nella nostra trincea avanzata. Una pattuglia di austriaci ha tentato una piccola sorpresa. Si è avvicinata ai reticolati. Lancio di bombe fumigene. Una forte esplosione. Tubo di gelatina sotto ai nostri reticolati. Due cavalli di Frisia distrutti. Lancio di bombe. Un nostro caporale ferito. Le vedette vigilavano. Fuoco di fucileria. Bombe Benaglia. Per rappresaglia abbiamo gettato nove torpedini sulla loro linea. Si è sentito lo zoccolare di un rinforzo austriaco. Tutta la notte lancio di bombe e cannonate. Lavorato per le piazzole di due cannoncini da bombe, per trincea.