(segue) Vigilia
(11 marzo 1915)
[Inizio scritto]
Se l'Italia interviene contro il
blocco austro-tedesco
la sorte della Germania è decisa. È
dunque supremo interesse — attuale — della Germania
evitare l'intervento dell'Italia a favore della triplice intesa
e
immobilizzare l'Italia nella neutralità assoluta. L'Italia ha
vecchie partite da saldare con l'Austria? La Germania «interpone»
i suoi buoni «uffici» perché le aspirazioni
nazionali dell'Italia siano
nella misura del ragionevole
appagate.
Di qui la «pressione» di Berlino su Vienna. Non è
escluso che tale «pressione» fosse concordata — e
perciò contemporanea — con le recenti misure
«intimidatorie» adottate dal governo italiano. Nei
disegni di Bülow
la Germania dovrebbe uscire — comunque
illesa — da questa manovra diplomatica. Se l'Austria-Ungheria
cede
e elargisce all'Italia quanto basti a calmare gli appetiti
territoriali del governo
la neutralità italiana è
garantita; se l'Austria-Ungheria rifiuta qualsiasi concessione
la
Germania potrà anche gettare in mare — in una forma più
o meno elegante — l'ex alleata che
invece di diminuire
aumenta con la sua ostinazione il numero già abbastanza
notevole dei nemici.
Non bisogna dimenticare che
l'intervento germanico nelle faccende militari dell'Austria ha avuto
— finora — risultati assolutamente negativi. La grande
offensiva contro la Serbia
strombazzata a Vienna e a Budapest
è
rimasta un pietoso desiderio. Altrettanto dicasi dell'offensiva in
Galizia. Ciò significa — insieme con altri sintomi
come
il richiamo dei semi-invalidi — che l'organismo militare
austriaco è in decomposizione e che l'«infusione»
tedesca non ha giovato a nulla. Una ripulsa austriaca alle richieste
dell'Italia — intermediaria Berlino — avrebbe potuto
porgere alla Germania il pretesto di abbandonare al suo destino il
peso morto dell'Austria
«disinteressandosi» — e
ciò era ed è nei segreti desideri dei neutralisti
italiani — di una eventuale guerra limitata fra l'Italia e
l'Austria.
(segue...)
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