(segue) Vigilia
(11 marzo 1915)
[Inizio scritto]
Il popolo d'Italia attende una
parola e sia
in questa vigilia di avvenimenti memorabili
una parola
di guerra. Come nelle ore tragiche della storia
la situazione
precipitando all'epilogo
viene a chiarirsi; un «compromesso»
diplomatico
una guerra a scartamento ridotto
farebbe scattare in
piedi tutta la nazione in un impeto incoercibile di indignazione.
D'altra parte il prolungarsi della neutralità — col suo
inevitabile corteo di miserie
di inquietudini
di sacrifici —
provocherà la rivolta. I movimenti del Friuli — regione
di confine — lo sciopero generale di Carrara
sono preludi
ammonitori. La situazione diventa ogni giorno di più
insostenibile: bisogna uscirne. Se la neutralità non conduce
alla guerra
sboccherà — fatalmente — in una
insurrezione di popolo. Noi siamo preparati all'uno e all'altro
evento.
11 marzo 1915.
|