(segue) Eterna commedia
(17 marzo 1915)
[Inizio scritto]

      Se il gruppo fosse stato «in carattere» colle manifestazioni dei dirigenti dell'Avanti! e del partito ben diverso calore e colore avrebbe dovuto avere la sua opposizione al progetto Salandra. Io non dico che il gruppo avrebbe dovuto fare l'ostruzionismo — non si infligge un pensum così grave a scolari così negligenti e svogliati; — ma io dico che il tono dell'opposizione è stato blandissimo tanto da legittimare il dubbio che si sia trattato di una opposizione prò forma ad uso esterno cioè elettorale. Tenuissima l'opposizione dei socialisti nella discussione del progetto agli uffici; la minacciata valanga degli «emendamenti» è sfumata come per incanto e alla camera il progetto è filato in porto nient'affatto osteggiato dai socialisti ma quasi «lubrificato» dai discorsi di Turati e di Bentini. Il deputato di Castelmaggiore ha pronunciato un discorso patriottico e quasi interventista. Sintomatico poi lo squagliamento dei deputati socialisti al momento della votazione. Non erano che in undici a votare l'emendamento Gasparotto fatto proprio dal Turati emendamento importantissimo in quanto tendeva a limitare la durata della legge a un anno e a fissarne il carattere di eccezionalità. Undici di cui quattro indipendenti. I deputati socialisti ufficiali presenti non erano dunque che... sette su quarantadue. Latitanza su tutta la linea!
      L'episodio della discussione e del voto sul progetto Salandra è un altro atto della commedia che il socialismo parlamentare sta recitando da tempo. Una commedia che sarebbe fischiata insieme coi protagonisti e gli autori sol che il partito socialista ritrovasse un istante di dignità. È la commedia dello sdoppiamento elettorale per cui il deputato socialista riesce a conciliare astutamente le esigenze della piazza con quelle dell'etichetta parlamentare. L'urlo della piazza finisce a Montecitorio sulle labbra degli onorevoli socialisti in una dolce modulazione flautistica. L'opposizione «feroce» decretata dal partito socialista ai progetti «liberticidi» di Salandra offre ai deputati socialisti l'occasione buona per pronunciare qualche discorso... La neutralità assoluta delle sezioni del partito non è presa sul serio da nessuno dei deputati socialisti i quali non chiedono che di essere «sedotti» come avviene di certe donne che sotto a un'apparenza di frigida castità covano il desiderio ardente della dedizione. Aspettate che Salandra rompa il regime della neutralità e voi vedrete quanti deputati socialisti rimarranno ancora neutrali. Forse l'on. De Giovanni...

(segue...)