(segue) Nel vicolo cieco
(26 aprile 1915)
[Inizio scritto]
Pietosi desideri
vane speranze
minacce ridicole! Francesco Giuseppe non deve essere tanto
rimbecillito da illudersi sulla forza dei suoi amici socialisti
italiani. Essi fanno le ultime «sparate» per la Galleria.
Sono «impotenti» e parlano di «agire»;
dichiarano di essere pronti ad «ogni tentativo» e sanno
già che il «tentativo» di sciopero è
escluso a priori. Non lo si è fatto per il richiamo delle
classi
per la spedizione di Valona
per i due miliardi di nuove
spese militari; non lo si farà — certo — in caso
di guerra. I crumiri spunterebbero a mille nello stesso partito
socialista
capitanati da Filippo Turati e da tutti i deputati
socialisti che sono per la neutralità senza rischi e finché
il governo è neutrale...
Ma allora per chi e perché
abbaia l'Avanti!? E perché si tiene ancora sulle generali? È
favorevole allo sciopero generale in caso di mobilitazione
o è
contrario? In quest'ora le reticenze sono dei gesuiti o dei
vigliacchi. All'Avanti! ci sono gli uni e gli altri.
26 aprile 1915.
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