(segue) Abbasso il Parlamento!
(11 maggio 1915)
[Inizio scritto]
Tutto ciò che qui si è
esaminato
è il portato logico e fatale del regime di
neutralità. Ci siamo imbastarditi. Demoralizzati. Se la
neutralità dovesse durare ancora qualche tempo
il popolo
italiano diverrebbe incapace di reggere la prova delle armi. Non si
tiene un popolo — per ben 10 mesi — sospeso fra la
neutralità e l'intervento
e nelle tenebre più fitte.
È tempo di parlare!
Perché si
ritarda? Lo stato di guerra fra noi e gli
austro-tedeschi esiste già. La fuga dei tedeschi che ci
liberano dalla loro molesta presenza
l'esodo degli Italiani che
abbandonano precipitosamente la Germania
sono i dati di fatto della
nuova situazione. La guerra «virtualmente» è già
dichiarata. E allora che cosa si attende
prima di porre in campo
l'esercito d'Italia? Dobbiamo dunque credere che poche decine di
medagliettati tedeschi d'Italia
siano capaci di fermare — con
una miserabile mossa di «corridoio» — il corso dei
nostri destini? E se ciò è assurdo
perché il
Governo non tranquillizza una buona volta gl'Italiani
mettendoli al
corrente della situazione? Siamo cittadini o sudditi?
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