(segue) La guerra comincia ora...
(25 giugno 1915)
[Inizio scritto]
Esclusa — dunque — a
priori la possibilità di una vittoria schiacciante
definitiva
degli austro-tedeschi sui russi
restano le altre eventualità:
la guerra stagnante nelle trincee
la guerra di logoramento che
finirà ad ogni modo per determinare la superiorità dei
russi o una contro offensiva non appena gli eserciti saranno
riorganizzati e riforniti a sufficienza di munizioni. Siamo ben
lontani — come si vede — dalla pace risolutiva della
guerra!
La riconquista della Galizia ci
riporta quasi esattamente al punto di prima.
L'unico scacchiere
sul quale
pareva che la guerra dovesse presto concludersi collo schiacciamento
di uno dei belligeranti
era appunto lo scacchiere sud dov'erano
possibili grandi battaglie campali. Quando i russi — or sono
due mesi — si presentarono per la seconda volta sui valichi dei
Carpazi e parve imminente e inarrestabile l'invasione dell'Ungheria
fu intonato da varie parti il finis Austriae
il che significava
anche il finis belli. È evidente che se i russi fossero
entrati a Budapest
la guerra sarebbe precipitata verso il suo
epilogo. È avvenuto invece che gli austriaci sono rientrati a
Leopoli. L'Ungheria è salva
ma colla salvezza dell'Ungheria
che sta — sia detto fra parentesi — «magiarizzando»
l'impero austriaco
il blocco austro-tedesco ritrova altre
possibilità — economiche — per continuare la
guerra.
La Galizia riacquistata
l'Ungheria salva dall'invasione russa
non significa solo unità
territoriale e politica intatta
ma significa il raccolto del grano
assicurato
lo spettro della carestia che dilegua. Nelle puszte
ungheresi si miete ora tranquillamente e
fra qualche settimana
ci
sarà abbastanza pane per la popolazione e per l'esercito
combattente. La resistenza degli imperi centrali può
prolungarsi per molti mesi ancora. Ma il loro destino è
comunque segnato. Anche senza l'intervento dei balcanici
intervento
che la ripresa di Leopoli ha reso sempre più problematico. È
chiaro che mentre l'Austria-Ungheria può
ora
largheggiare
coi rumeni
e tacitarli
la Russia non può non essere
«intransigente»
soprattutto in materia di cessioni
territoriali. Del resto
non bisogna assolutamente contare
sull'intervento dei balcanici. Io penso che a un dato momento la
diplomazia della quadruplice si accorgerà che la migliore
politica balcanica è quella di inchiodare bulgari
romeni e
greci — soprattutto greci! — nella neutralità.
(segue...)
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