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(27 dicembre 1915)
[Inizio scritto]

      Noi sottoponiamo alla meditazione di coloro che pretendono — stando al caffè — le avanzate fulminee la situazione sugli altri fronti della guerra europea. Quali sono le conquiste anzi le riconquiste degli anglo-francesi sul fronte occidentale nei dodici mesi di guerra del 1915? Molte volte sono apparsi nei comunicati di Cadorna i nomi delle stesse località ma quante volte non abbiamo noi incontrato nei comunicati di Joffre il Bois le Pretre e il Labirinto? Sette mesi di guerra hanno reso familiare agli Italiani il Monte San Michele ma forse che l'Hartmanns-weilerkopft — preso e ripreso un infinito numero di volte — non è altrettanto familiare ai francesi e... ai tedeschi? O Italiani che avete fretta ci sapete indicare un fronte di guerra dove si sia — nel 1915 — avanzato a passo di corsa? Già: il fronte russo ma le ragioni del successo d'Hindenburg sono note. Ciò non toglie che Hindenburg è fermo da quattro mesi e da quattro mesi il comunicato tedesco nel fronte orientale «non ha nulla da segnalare». I tedeschi sono interrati a quaranta chilometri da Riga e non si muovono. Prescindendo dal successo austro-tedesco contro i serbi reso possibile e facile dalla proditoria aggressione dei bulgari e dall'ignobile tradimento dei greci la verità è questa: l'unico esercito che nel 1915 abbia avanzato in territorio nemico — superando ostacoli che nessun altro esercito al mondo saprebbe superare — è l'Esercito italiano.
      Gli impazienti prendano nota e si guardino dal deprimere — in qualsiasi modo — lo spirito della Nazione il che equivale a deprimere il morale dell'Esercito che combatte che ha vinto e vincerà.
      Infine perché la Nazione in armi sia sempre presente a sé stessa e sia in ogni momento conscia del suo dovere che si riassume nella formula: A qualunque costo sino alla vittoria! bisogna porre un freno alla propaganda del pacifondaismo astratto.

(segue...)