L'attimo che fugge...
(30 agosto 1917)


      Afferratelo! Signori del governo afferratelo! La vittoria ha schiacciato col suo coturnato piede l'ultimo e più grande e più criminoso tentativo dei disfattisti. Signori del governo l'Italia si offre ancora una volta a voi ricca di tutte le sue energie animata da tutte le sue speranze fortissima nel suo eroismo e nella sua tenacia. Non sciupate il tesoro. Siamo dinanzi al prodigio. L'altopiano della Bainsizza è una conquista territoriale. La disfatta austriaca è un avvenimento militare. Il prodigio è altrove. È nella fine di un dogma nella fine di un luogo comune che cominciava ad agghiacciare le anime. L'ipotesi di un ritorno alla guerra di movimento era ormai esclusa anche dai cosiddetti competenti che imperversano sui giornali. Guerra chiusa. Guerra d'assedio. Spallate e colpi; non sfondamento non manovra.
      Pareva che un rapporto di infrangibile rigidità si fosse stabilito fra preparazione di artiglieria e ordini successivi di trincee. I neutralisti dal socialismo al Vaticano si giovavano nella loro propaganda di questo «dato» d'indole militare. La guerra non risolve la guerra. Gli ordini di trincee sono infiniti come la serie dei numeri. Né vinti né vincitori. Gli eserciti moderni non possono essere battuti perché si appoggiano alle trincee. La quintuplice intesa può tendere ad affamare i suoi nemici o ad esaurirne le loro riserve umane ma in quanto tempo? Guerra d'esaurimento dunque; o lenta agonia di tutti i popoli. Questo il linguaggio del neutralismo socialista. Questo il linguaggio del Vaticano. Quando il papa parla della guerra che rivela sempre più il suo carattere «d'inutile strage» vuole riferirsi al «dato» militare negativo della rigidità dei fronti.
      Con la caduta dell'altopiano della Bainsizza è caduto questo dogma. Caso? Volontà? Miracolo? Inutile spingere a fondo l'indagine. Volontà noi crediamo. Comunque il fatto è. Per la prima volta dopo due anni di guerra; per la prima volta dopo l'ultima battaglia in terreno libero che fu quella della Marna le cronache militari registrano uno sfondamento totale di fronte una manovra che ha dato alla guerra il suo carattere fondamentale dinamico.

(segue...)