(segue) L'attimo che fugge...
(30 agosto 1917)
[Inizio scritto]
Signori del governo
scusate
l'impertinenza della domanda: «Avete capito che questo è
il momento per "inquadrare" la nazione
com'è
inquadrato l'esercito? Signori del governo: questo è l'attimo.
Lasciate da parte per un momento le pratiche dell'ordinaria
amministrazione. Dimenticate di essere ministri. Dimenticate
Montecitorio e le sue miserie. Vedete? Cadorna non è soltanto
un capitano d'eserciti
ma un capitano di popolo. Sulle Alpi Giulie
vince
all'interno la sua parola è una diana. I conduttori di
popoli sono soldati e apostoli. Verbo e azione. Non lasciate passare
questo momento
nel quale potete impadronirvi dell'anima italiana e
risolvere una volta per sempre il fatale dissidio dal quale la nostra
guerra è nata. Osate. Lanciate una parola che rappresenti la
promessa sicura
il fermo proposito della? nazione. Dite ai
combattenti che non invano essi combattono e muoiono; dite alle
famiglie che soffrono che la somma dei loro dolori sarà
largamente compensata domani. Roma antica dava le terre ai suoi
legionari
l'Inghilterra moderna prepara qualche cosa di simile. I
miliardi dei tedeschi alle famiglie dei combattenti! La terra ai
contadini! Le riforme
per quanto radicali
non sono sempre
insufficienti
in confronto al vasto e continuato sacrificio di tante
vite umane? Dopo gli obiettivi esterni
fissate gli obiettivi
interni. Fate passare un soffio ardente di speranza e di consolazione
dalle città ai borghi
ai casolari lontani. Voi avrete un
rendimento massimo — morale e materiale — da questo
popolo che può
vuole
deve vincere...»
Discorso inutile. I nostri
governanti non guidano
si lasciano guidare. Non sono dei missionari
sono dei funzionari. Hanno sciupato l'immenso patrimonio spirituale
del maggio 1915; sciuperanno quello dell'agosto 1917. Ma una nazione
che ha tali riserve di forze troverà in sé stessa la
sua salute e spazzerà via i mediocri politicanti che dopo tre
anni di guerra mondiale seguitano ad applicare i sistemi di governo
falliti e liquidati.
(segue...)
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