(segue) Fronte al nemico
(27 ottobre 1917)
[Inizio scritto]

      Il dovere degli italiani che non combattono è questo: «Tenere spiritualmente moralmente e fieramente fronte al nemico». Il quale si inganna se dalla frase criminale di un deputato socialista ufficiale o da un episodio come quello di Torino o da una circolare idiota e nefanda come quella di Lazzari o dal viaggio di delegati dei sovieti o dai movimenti obliqui delle vecchie scimmie giolittiane e loro compagni disfattisti (tutto questo movimento politico interno in concomitanza coincidenza e preparazione dell'offensiva nemica acquista alla luce degli avvenimenti una colorazione sintomatica che ci ripromettiamo a miglior tempo di sottoporre all'analisi nostra); si inganna il nemico se crede da tutto ciò che l'ultima ora della nostra resistenza nazionale sia per suonare.
      Gli austro-tedeschi hanno fatto questo ragionamento: «Un buon colpo militare e l'Italia demoralizzata all'interno cadrà in ginocchio». Perché i nemici calcolano ancora nonostante le acerbe delusioni provate sulla nostra debolezza interna sulla nostra eccitabilità latina sugli alti e bassi del nostro sentimento. Perché i tedeschi — malgrado tre anni di guerra — ci considerano ancora alla stregua di un popolo isterico che si inebria facilmente al successo ma non resiste alle avversità; disinganniamoli ancora una volta superbamente e in maniera definitiva. Non deve costarci un grande sforzo.
      Tutta la nostra storia militare e civile dai tempi luminosi della prima Repubblica di Roma alle lotte antigermaniche dei liberi comuni nell'alto medioevo agli assedi memorabili del nostro risorgimento rivela una qualità fondamentale della nostra stirpe: la tenacia fino alla ostinazione la fierezza sino all'orgoglio nel dolore. Ed è con orgoglio che noi volgiamo il pensiero ai nostri soldati che fronteggiano in questi giorni gli eserciti di due imperi. È con fiducia che noi attendiamo gli eventi certi che il popolo italiano sarà in quest'ora un esempio di concordia di tranquillità e di disciplina.

(segue...)