(segue) Disciplina di Guerra
(9 novembre 1917)
[Inizio scritto]
Le città assumano
finalmente
quel «volto di guerra» che fino ad oggi è
stato una parola
malgrado la velatura dei lampioni. La guerra —
questa guerra — non consente frivolezze
specialmente oggi ch'è
giunta alla sua fase decisiva. Accanto a queste misure d'ordine
negativo
noi invochiamo la mobilitazione generale civile degli
uomini e delle donne dai 16 ai 50 anni.
Non fermiamoci dinanzi ai diritti
della libertà individuale. Spezziamo questo feticcio. Lo ha
spezzato l'Inghilterra
dove la dottrina e la pratica del liberalismo
hanno secoli di vita. L'Inghilterra è andata dal volontariato
alla coscrizione militare e alla mobilitazione civile.
Non ci può essere diversità
di trattamento e di regime fra chi combatte e non combatte. Non
esistono due libertà. Due discipline. Due modi di vivere e di
morire. Se noi vogliamo vincere la guerra
non un solo uomo deve
essere lasciato libero di sottrarsi ai: sacri doveri della
solidarietà nazionale. Ogni uomo
ogni donna deve essere
utilizzato. Ai tecnici
ai giuristi scendere ai dettagli concreti. A
noi basta fissare le direttive generali. Il nostro compito è
di preparare l'opinione pubblica a questi eventi necessari. Diciamo
la parola: tutta la Nazione deve essere militarizzata... Togliere il
troppo atroce e stridente squilibrio materiale e morale tra fronte
esterno e fronte interno; distribuire — con opportuni
provvedimenti rotatori — il tributo del sangue che finora ha
pesato in massima parte soltanto su talune categorie della
popolazione; costringere al lavoro i fannulloni
alla dignità
della vita gli scialacquatori; alla serietà o al silenzio i
fatui; togliere dalla circolazione i parassiti.
Fare
insomma
che la Nazione
all'interno
invece di presentare l'aspetto normale dei vecchi tempi
presenti l'aspetto di un arsenale dove ognuno e tutti lavorano —
secondo le proprie attitudini e capacità — in vista di
un obiettivo comune; e i soldati nostri ritorneranno quelli d'una
volta
quando la loro resistenza ai disagi
il loro coraggio dinanzi
al nemico
strapparono inni d'ammirazione al mondo.
(segue...)
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