(segue) Non dimentichiamo
(12 novembre 1917)
[Inizio scritto]

      Come è avvenuto? Perché?
      Il silenzio del Governo su questa pagina della nostra guerra non ha senso. Non ha giustificazione. Le notizie che il Governo vuol far ignorare son quelle che circolano impunemente deformate od esagerate. Se la Nazione attraversasse un momento di crisi morale fosse divisa fosse discorde e agitata da torbide correnti si capirebbe che il Governo sottacesse la verità o parte della verità.' Ma non è questo il caso. La Nazione è così sicura di sé che accetta la verità senza debolezze o abbattimenti.
      I governanti non devono fare come certi medici pietosi che nascondono la gravità del male al paziente — ed è umano! — I governanti possono liberamente parlare a quel grande eroico «paziente» che è il popolo italiano; dirgli tutto e chiedergli tutto.
      Giusto è per esempio che si citino all'ordine del giorno quei cavalleggeri quei bersaglieri quegli arditi che si fanno massacrare per trattenere l'invasione; giusto è l'omaggio a quella 36a divisione che ha resistito per una settimana a forze soverchianti; giusto è l'onore che si è tributato a quei manipoli di alpini che sulle cime del Monte Nero del Vrsig del Vrata han dato molto filo da torcere agli austro-tedeschi. Ma non è altrettanto giusto che siano bollati col marchio della vergogna quei reparti che si sono arresi?
      Oggi su tutta la seconda Armata pesa la colpa gravissima di viltà. Ma pure erano della seconda Armata quei fanti che diedero la scalata al Monte Santo: erano della seconda Armata quei reggimenti che conquistarono l'altipiano della Bainsizza; erano della seconda Armata quei bersaglieri che nella stretta di Auzza hanno trattenuto per due giorni l'urto formidabile del nemico. Non è logico non è opportuno che sia sceverato dal branco dei vili chi ha combattuto con valore e con lealtà?

(segue...)