(segue) La Vittoria fatale
(24 maggio 1918)
[Inizio scritto]
I tedeschi si sono presi 540 mila
chilometri quadrati in Russia con 55 milioni di abitanti; poi sono
passati in Rumenia e l'hanno completamente spogliata.
Se la pace di Brest-Litowski è
stata una vergogna per la Russia
la pace di Bucarest non è
disonorante; i romeni sono stati presi alla schiena e non hanno
potuto resistere.
Intanto Cicerin
commissario agli
esteri
fa lavorare il telegrafo senza fili. Un freddurista potrebbe
osservare che se la Repubblica di Roma in un'ora critica della sua
storia ha avuto un Cicerone
la Russia deve avere Cicerin
che
contrariamente al primo
nessuno prende sul serio
perché non
si prendono sul serio coloro che non sanno
per la difesa dei propri
diritti
impugnare le armi.
L'esperimento russo ci ha
enormemente giovato. E sotto l'aspetto socialistico e sotto quello
politico. Ha aperto molti occhi che si ostinavano a rimanere chiusi.
Se la Germania vince
bisogna mettersi in mente che la rovina
certissima e totale ci attende. Il Germano non ha modificati i suoi
istinti fondamentali. Sono gli stessi
che Tacito descriveva nel suo
Germania alla perfezione
con queste parole:
«Vivevano i Germani
non in
villaggi
ma in case separate
divise da un largo spazio per meglio
difenderle dal fuoco. Per ripararsi dal freddo usavano abitare
ambienti sotterranei coperti di letame o si vestivano colle pelli del
bestiame minuto che possedevano numeroso. Forti in guerra
ma anche
bevitori e giocatori ostinati
armati di aste
ben forniti di
cavalli
preferivano acquistare quanto loro occorreva colla violenza
anziché col lavoro delle loro terre.»
Nella Vita di Agricola lo stesso
storico romano stabilisce
fra i britanni e germani
una differenza
che ha oggi
come 19 secoli fa
lo stesso valore: mentre i britanni
combattevano per la difesa della Patria e della famiglia
i germani
combattevano per avarizia e per lussuria.
(segue...)
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