(segue) Per coloro che tornano
(16 gennaio 1919)
[Inizio scritto]

      Che cosa ha fatto la Francia?
      La Francia ha fissato un'indennità unica di «uscita di campagna» uguale a 250 lire per tutti i militari nessuno escluso. Questa «buon'uscita» aumenta di un tanto in relazione: a) ai mesi passati in trincea; b) alle citazioni all'ordine del giorno; c) ai bisogni speciali delle famiglie numerose. Si può calcolare che un soldato che ha fatto la guerra dal primo giorno all'ultimo torna a casa con un discreto peculio.
      Queste provvidenze e previdenze per i soldati importeranno una maggiore spesa di 1696 milioni. Nemmeno due miliardi!
      In Italia la Commissionissima del dopoguerra aveva avanzato una proposta più modesta: dare dieci lire per ogni mese passato in trincea o in zona d'operazione. Non era gran cosa ma infine i reduci non sarebbero tornati a casa come tornano in istato d'indigenza totale! Quella proposta non è giunta in porto. Perché? Rispondono gli ufficiosi: necessità di bilancio. Ma noi ripetiamo: «Se la guerra fosse durata ancora qualche mese sino — come si prevedeva — all'estate del 1919 li avreste o non li avreste trovati i miliardi necessari? Li avreste trovati perché una defezione dell'Italia per ragioni finanziarie non era nemmeno pensabile. Li avreste trovati all'interno o all'estero ma li avreste trovati. Ebbene fate oggi in periodo di armistizio e in vista della firma della pace quello che avreste fatto durante la guerra. Rivolgetevi alla Nazione. Lanciate il Prestito della Pace. Il Prestito per i Combattenti! Non indugiate come sempre. Non aspettate il domani. Non costringeteci a ritornare sui vostri discorsi a riesumare le vostre promesse a risbandierare le vostre esaltazioni. Il combattente che s'infangava e s'infangava nella trincea vi ha creduto. Aveva il dovere di credervi. Ora che la vittoria è venuta e con essa in anticipo di molti mesi la pace i reduci non chiedono se non il necessario per riprendere per ricominciare per rivivere.

(segue...)