(segue) I diritti della Vittoria
(9 ottobre 1919)
[Inizio scritto]
Ora
nei rapporti internazionali
la situazione di Fiume è chiarissima. D'Annunzio non si
moverà
perché tutti gli eventi sono favorevoli a lui.
Che cosa possono fare le potenze plutocratiche del capitalismo
occidentale contro di lui? Nulla. Assolutamente nulla
perché
il rimuovere un fatto compiuto sarebbe scatenare un altro più
grosso guaio ed a questo nessuno pensa
né in Francia
né
in Inghilterra. In Francia
lo possiamo dire tranquillamente
c'è
un sacro orrore per un nuovo spargimento di sangue. Quanto al popolo
dai «cinque pasti»
ha fatto la guerra molto bene e
brillantemente
ma ora tutto il suo ordine di idee è contrario
a qualsiasi impresa guerresca ed a qualsiasi avventura un po'
complicata. Domani il fatto compiuto di Fiume sarebbe compiuto per
tutti
perché nessuno avrebbe la forza di modificarlo. Se il
governo fosse stato meno vile
a quest'ora avrebbe risolto il
problema di Fiume e gli alleati avrebbero dovuto accettarlo
magari
con una protesta che forse avrebbe servito di argomento a qualche
giornale umoristico. (Applausi).
E veniamo alle nostre cose. Noi
siamo degli anti-pregiudizialisti
degli antidottrinari
dei
problemisti
dei dinamici; non abbiamo pregiudiziali né
monarchiche né repubblicane. Se ora diciamo che la monarchia è
assolutamente inferiore al suo compito
non lo diciamo certo in base
ai sacri trattati. Noi giudichiamo dai fatti e diciamo: in questi
mesi di settembre e di ottobre si è fatto in Italia più
propaganda repubblicana che non si fosse fatta negli ultimi
cinquantanni
perché quando la monarchia chiama al Quirinale
Giovanni Giolitti (grida assordanti di abbasso Giolitti!); quando la
monarchia mantiene al potere quello che ormai passa bollato col
marchio d'infamia trovato a Fiume; quando essa scioglie la Camera e
tollera che Nitti pronunci un discorso in cui si fa un chiaro appello
alle forze bolsceviche della Nazione; quando essa tollera al potere
un uomo che non è Kerenski
ma Karolyi; quando infine ratifica
la pace per decreto reale
allora io vi dico chiaramente che il
problema monarchico che ieri non esisteva per noi in linea
pregiudiziale
si pone oggi in tutti i suoi termini. La monarchia ha
forse compiuto la sua funzione cercando ed in parte riuscendo ad
unificare l'Italia. Ora dovrebbe essere compito della repubblica di
unirla e decentrarla regionalmente e socialmente
di garantire la
grandezza che noi vogliamo di tutto il popolo italiano.
(segue...)
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