(segue) Ciò che rimane e ciò che verrà
(13 novembre 1920)
[Inizio scritto]
Per fortuna
non è così.
Anzitutto i diritti dei popoli
non si prescrivono. Quello che una generazione non può
compiere
sarà compiuto da un'altra. La nostra ha dato alla
Patria i confini al Brennero e al Nevoso
Fiume
e ha riscattato
Zara.
Quella che verrà dopo di
noi
farà il resto. La vita degli individui si conta ad anni
quella dei popoli a secoli. Dal 1866 al 1914
Trento e Trieste furono
al primo piano delle nostre aspirazioni nazionali. Oggi è la
Dalmazia che parlerà alla passione degli italiani. Tanto più
che gli italiani di Dalmazia potranno
con più facilità
difendere la nostra razza. Senza la guerra
non v'è dubbio
che coll'andar del tempo
avremmo perduto la Dalmazia. A poco a poco
l'opera subdola e violenta di snazionalizzazione intrapresa dagli
Absburgo
avrebbe smantellato gli ultimi meravigliosi baluardi
dell'italianità dalmatica. Oggi
la situazione è
radicalmente cambiata. Se l'opera di snazionalizzazione sarà
ritentata
naufragherà per questo vario e formidabile ordine
di ragioni: gli italiani saranno protetti da un'Italia che ha
debellato un impero; l'opera di snazionalizzazione non avrà
l'impulso come quando partiva da Vienna o da Budapest
che durante un
secolo erano riuscite a toccare la perfezione nell'arte diabolica di
dividere i popoli. Non sono le popolazioni agricole e primitive
addossate alle dinariche e per metà non croate
bensì
mauro-valacche
che potranno snazionalizzare gli italiani: accadrà
fatalmente
il viceversa. Anche e soprattutto perché l'Italia
non è più allo Judrio
ma è a Trieste
a Pola
a
Fiume
a Zara: come potranno resistere le popolazioni croate di
Dalmazia al nostro pacifico straripamento economico e culturale?
Coll'Italia allo Judrio
la Dalmazia era in pericolo di vita;
coll'Italia a Zara
gli italiani da Sebenico a Cattaro vedono
spuntare l'alba di giorni migliori. Non è ancora l'ideale
ma
nessuno può contestare che un passo prodigioso — a
malgrado di tante avverse circostanze
alcune superiori alla volontà
degli uomini — è stato compiuto.
(segue...)
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