(segue) Il delitto!
(27 dicembre 1920)
[Inizio scritto]
Ed ora che sui fili delle
agenzie telegrafiche corrono per tutto il mondo le notizie dei
sanguinosi conflitti fra italiani regolari e irregolari
i nemici
d'Italia — che stanno ai quattro orizzonti spiando con
anticipata voluttà i segni della nostra rovina —
giubileranno segretamente o manifestamente al pensiero che l'Italia
sta per inabissarsi nell'Adriatico.
No. Non ancora. Non mai! Posto
nel quadro della grande storia
tutto quello che accade — a
parte il dolore per le vite troncate — è romanamente
superbo.
Al disopra dei comunicati e
delle parole: il dramma è perfetto; orribile
se si vuole
ma
perfetto. Da una parte la fredda «Ragione di Stato» —
decisa fino in fondo; dall'altra
la calda «Ragione
dell'Ideale» pronta ai disperati sacrifici supremi. Non abbiamo
rinunciato a un ultimo barlume di speranza
ma posti a scegliere
noi
minoranza di irrequieti e di anticipatori scegliamo
senza
esitazione
la «Ragione dell'Ideale».
Eja a Gabriele d'Annunzio
a
Fiume italiana
all'Adriatico riconsacrato col sangue
all'Italia che
supererà — ne siamo certissimi — quest'ultima
prova!
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