Il discorso alla “Sciesa” di Milano
(4 ottobre 1922)
Il 4 ottobre
1922
commemorando al Gruppo Fascista «Sciesa» di Milano
i camerati Melloni e Tonali
caduti all'assalto dell'Avanti! il 4
agosto 1922
pronunciò il seguente discorso:
Ho accettato di venire a parlare
questa sera al Gruppo «Sciesa» per un triplice ordine di
motivi; un motivo sentimentale
un motivo personale ed un motivo
politico. Un motivo sentimentale
perché volevo tributare il
mio attestato di ammirazione e di devozione profonda ai nostri
indimenticabili magnifici Caduti
Melloni
Tonoli e Crespi: i primi
due della vostra squadra; il terzo della i Sauro». Io li
ricordo perfettamente. Poi ho accettato di parlare per il carattere
che il Gruppo ha voluto dare a questa celebrazione. Finalmente
data
l'attesa generale che tiene sospesi gli animi di tutti gli italiani
nel presagio di qualche avvenimento che dovrà arrivare
non
volevo mancare l'occasione di precisare alcuni punti di vista;
precisazione necessaria nel tormentoso periodo che attraversiamo.
Voi sentite
a giudicare dal
vostro atteggiamento austero e silenzioso
che se la materia è
corrompibile
lo spirito è immortale.
Voi sentite
stasera
che in
questo piccolo ambiente aleggia ancora lo spirito dei nostri Caduti.
Sono presenti. Noi sentiamo la loro presenza. Poiché l'anima
non può morire. E sono caduti nell'azione più eroica
compiuta dal Fascismo italiano nei quattro anni della sua storia.
Poiché molte volte
quando i fascisti si sono precipitati a distruggere col ferro e col
fuoco i covi della ribalda e vile delinquenza social-comunista
non
hanno visto che le schiene in fuga; ma gli squadristi della «Sciesa»
ed i due Caduti che qui ricordiamo e tutti gli squadristi del Fascio
milanese
sono andati all'assalto dell'Avanti! come sarebbero andati
all'assalto di una trincea austriaca. Hanno dovuto varcare dei muri
spezzare dei reticolati
sfondare delle porte
affrontare del piombo
rovente che gli assaliti gettavano con le loro armi. Questo è
eroismo. Questa è violenza. Questa è la violenza che io
approvo
che io esalto. Questa è la violenza del Fascismo
milanese. Ed il Fascismo italiano — io parlo ai fascisti di
tutta Italia — dovrebbe farla sua.
(segue...)
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