(segue) Il discorso alla «Sciesa» di Milano
(4 ottobre 1922)
[Inizio scritto]

      Ma alla Nazione deve darsi lo Stato. E lo Stato non c'è. Oggi il giornale che rappresenta il liberalismo in Italia — il giornale più diffuso in Italia e che perciò qualche volta ha fatto molto male agli italiani sostenendo tesi assurde — constatava che in Italia ci sono due Governi e quando ce ne sono due ce n'è uno di più. Lo Stato di ieri e lo Stato di domani. «Occorre un Governo» diceva oggi il Corriere della Sera. Siamo d'accordo. Occorre un Governo.
      Ma ci sono in questi giorni due episodi sintomatici che dimostrano che lo Stato fascista è infinitamente migliore dello Stato liberale e che perciò lo Stato fascista è degno di ricevere l'eredità dello Stato liberale. Due episodi: uno in cui entra la pietà ed un altro in cui entra la legge.
      A San Terenzio di Spezia se i morti sono stati sepolti tutti se i feriti sono stati portati tutti all'ospedale se il paese è stato ripulito dalle macerie se i mobili ed i beni sono stati salvaguardati dagli sciacalli umani se San Terenzio potrà rivivere se il rancio è stato distribuito ai soldati in tempo utile lo si deve allo Stato fascista. Ed il sindaco di Lerici — che non risulta essere fascista — non manda un telegramma a Facta ma ne manda uno traboccante di riconoscenza a Mussolini come avrete appreso dal Popolo d'Italia.
      Qui siamo nel campo della pietà della solidarietà nazionale ed umana.
      Saltiamo a Bolzano. Siamo nel campo della legge e del diritto italiano. Chi li ha tutelati? Il Fascismo. Chi ha imposto l'italianità in una città che deve essere italiana? Il Fascismo! Chi ha bandito quel Perathoner che per quattro anni ha tenuto in iscacco cinque Ministeri italiani? È stato il Fascismo che ha dato una scuola agli italiani una chiesa agli italiani un senso di dignità agli italiani nell'Alto Adige! Chi ha collocato il busto del Re nell'aula consigliare? (Il Re passando da Bolzano se n'era dimenticato: evidentemente non ci teneva!) Il Fascismo!

(segue...)