(segue) Il discorso di Napoli
(24 ottobre 1922)
[Inizio scritto]
Allora
o signori
il problema
non compreso nei suoi termini storici
si imposta e diventa un
problema di forza. Del resto
tutte le volte che nella storia si
determinano dei forti contrasti d'Interessi e d'idee
è la
forza che all'ultimo decide. Ecco perché noi abbiamo raccolte
e potentemente inquadrate e ferreamente disciplinate le nostre
legioni: perché se l'urto dovesse decidersi sul terreno della
forza
la vittoria tocchi a noi. Noi ne siamo degni; tocchi al popolo
italiano che ne ha il diritto
che ne ha il dovere
di liberare la
sua vita politica e spirituale da tutte quelle incrostazioni
parassitarie del passato che non può prolungarsi perennemente
nel presente perché ucciderebbe l'avvenire.
E allora si comprende
perfettamente che i governanti di Roma cerchino di creare degli
equivoci e dei diversivi; che cerchino di turbare la compagine del
Fascismo e cerchino di formare una soluzione di continuità tra
l'anima del Fascismo e l'anima nazionale; che ci pongano di fronte a
dei problemi. Questi problemi hanno il nome di monarchia
di
esercito
di pacificazione.
Credetemi
non è per
rendere un omaggio al lealismo assai quadrato del popolo meridionale
se io torno a precisare ancora una volta la posizione storica e
politica del Fascismo nei confronti della monarchia.
Ho già detto che
discutere sulla bontà o sulla malvagità in assoluto ed
in astratto
è perfettamente assurdo. Ogni popolo
in ogni
epoca della sua storia
in determinate condizioni di tempo
di luogo
e di ambiente
ha il suo regime.
Nessun dubbio che il regime
unitario della vita italiana si appoggia saldamente alla monarchia di
Savoia. Nessun dubbio
anche
che la monarchia italiana
per le sue
origini
per gli sviluppi della sua storia
non può opporsi a
quelle che sono le tendenze della nuova forza «azionale. Non si
oppose quando concesse lo Statuto
non si oppose quando il popolo
italiano — sia pure in minoranza
una minoranza intelligente e
volitiva — chiese e volle la guerra. Avrebbe ragione di opporsi
oggi che il Fascismo non intende di attaccare il regime nelle sue
manifestazioni immanenti
ma piuttosto intende liberarlo da tutte le
super-strutture che aduggiano la posizione storica di questo istituto
e nello stesso tempo comprimono tutte le tendenze del nostro animo?
(segue...)
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