Al congresso femminile delle Tre Venezie
(1 giugno 1923)
Nello stesso
giorno, 1° giugno, inaugurandosi a Padova il primo Congresso dei
Fasci femminili delle Tre Venezie, il Duce pronunziò, nella
Sala dell'Avanguardia, il seguente discorso:
Se non m'inganno, questo che oggi
in questa sala gloriosa si inaugura è il primo Congresso
Femminile delle Tre Venezie.
Il titolo e la estensione di
questo vostro primo Congresso sono pieni di un profondo significato.
Cinquanta anni fa non si poteva parlare di Tre Venezie: Venezia
stessa, dopo gli eroismi magnifici del '48 e del '49, era ancora
avvinta nei ceppi della schiavitù straniera. Nel '66
riscattammo Venezia, una delle tre Venezie. Cinquanta anni dopo
riscattammo le altre due: quella che confina con il sacro ed
intangibile Brennero; l'altra che confina con il non meno sacro e non
meno intangibile Nevoso.
I fascisti non appartengono alla
moltitudine dei vanesi e degli scettici, che intendono di svalutare
l'importanza sociale e politica della donna. Che importa il voto? Lo
avrete! Ma anche in tempi in cui le donne non votavano e non
desideravano di votare, in tempi lontani, remoti o prossimi o vicini,
la donna ebbe sempre un'influenza preponderante nel determinare i
destini delle società umane. Così il Fascismo femminile
che porta bravamente la gloriosa camicia nera e si raccoglie intorno
ai nostri gagliardetti, è destinato a scrivere una storia
splendida, a lasciare tracce memorabili, a dare un contributo sempre
più profondo di passioni e di opere al Fascismo italiano.
Non credete ai piccoli gufi più
o meno impagliati; alle scimmie più o meno urlatrici, a tutta
la bassa zoologia che crede di fare della politica e che potrebbe
chiamarsi con un nome molto più infamante. Non credete a
costoro, a quelli che parlano di una crisi del Fascismo: sono
dettagli, episodi nel grande movimento. Questioni di uomini e non
questioni di massa. Fenomeno già superato, perché i
fascisti quando non hanno da picchiare nel mucchio dei nemici possono
permettersi il lusso di litigare fra di loro. Ma se i nemici rialzano
un po' la testa e il tono della loro più o meno stupida
opposizione, i fascisti torneranno immediatamente a fare il blocco. E
allora guai ai vinti!
(segue...)
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