(segue) I primi sei mesi di Governo
(8 giugno 1923)
[Inizio scritto]

      Non vi è dubbio che la occupazione della Ruhr ha portato alla acutizzazione estrema la crisi delle riparazioni e quindi in un certo senso ne ha affrettata la soluzione.
      Vale certamente la pena di precisare nelle loro linee essenziali i termini del progetto italiano, inglese e tedesco per avere il quadro della situazione nelle sue coincidenze, nelle sue diversità e trarre qualche previsione circa la possibilità di un accordo.
      Ciò varrà anche a spiegare come a Parigi l'Italia non abbia potuto accettare il progetto Bonar Law, e come abbia dovuto respingere il recente memorandum Cuno-Rosemberg.
      Il progetto italiano di Londra riduceva il debito tedesco a cinquanta miliardi di marchi oro. Proponeva una moratoria di due anni, durante la quale sarebbe continuata la consegna di riparazioni in natura da parte della Germania. Accettava la ripartizione dei pagamenti tedeschi, secondo le quote di Spa, per cui la quota italiana sarebbe stata di cinque miliardi di marchi oro. Stabiliva il pagamento di una parte dei buoni C, mediante i valori corrispondenti, dagli altri Stati ex-nemici o mediante l'annullamento di una parte dei detti buoni, uguale all'importo del debito verso l'Inghilterra che sarebbe rimasto così annullato. La restante trancia dei buoni C sarebbe stata impiegata nei riguardi del debito verso l'America. Ammetteva la presa di pegni economici a garanzia dei pagamenti tedeschi.
      Il progetto inglese, presentato da Bonar Law a Parigi, manteneva i cinquanta miliardi di riduzione del debito tedesco: ma ne ripartiva fra gli alleati solo quaranta, gli altri dieci dovevano servire al pagamento delle spese per le armate di occupazione e per il rimborso alla Francia, agli Stati Uniti ed all'Inghilterra del debito di guerra belga.
      Lo stesso progetto cancellava il debito italiano verso il Tesoro inglese, ma domandava all'Italia un miliardo e mezzo di marchi oro di riparazioni sui quattro assegnatile e la rinunzia del mezzo miliardo di lire oro che si trovava in deposito a Londra.

(segue...)