(segue) I primi sei mesi di Governo
(8 giugno 1923)
[Inizio scritto]

      Esula da questa sistemazione ogni idea di cancellazione del debito tedesco, o anche di una semplice compensazione attraverso la riscossione delle riparazioni: l'obbligo del pagamento, sia pure con agevolazioni, e per il numero degli anni in cui esso deve avvenire e per gli interessi da corrispondere, vi viene solennemente affermato e tradotto in atto.
      Il discorso della Corona inglese mise l'accordo in speciale rilievo: né esso, pure fatta la debita parte alla diversità di potenza economica ed alla somma di sacrifici sopportati, poteva rimanere senza effetto sulla valutazione della intera questione da parte delle altre Potenze europee.
      Se all'esame del progetto italiano ed inglese si fa seguire quello del progetto tedesco, la inaccettabilità dell'ultimo appare evidente. Come è noto, gli elementi fondamentali del penultimo progetto tedesco sono i seguenti: consolidamento del debito attuale della Germania, specie in natura, nella cifra di venti miliardi marchi oro, più altri dieci il cui pagamento è subordinato al giudizio di una Commissione internazionale.
      Detratti gli interessi, gli stessi venti miliardi si riducono a quindici e le somme occorrenti devono essere date da prestiti internazionali; nel caso molto probabile che per il 1927 i venti miliardi non siano sottoscritti, si effettuerà il pagamento di una annualità rappresentante il quindici per cento di interesse più l'uno per cento di ammortamento. Manca infine nel progetto tedesco ogni disposizione e norma nei riguardi della garanzia richiesta.
      Il debito capitale tedesco che nel progetto inglese ed in quello italiano veniva fissato nella cifra di cinquanta miliardi, nel progetto tedesco è ridotto a meno di un terzo. Difficile, se non impossibile, determinare la quota italiana in un simile progetto ed il sacrificio che all'Italia si domanda.

(segue...)