(segue) I primi sei mesi di Governo
(8 giugno 1923)
[Inizio scritto]

      Il Governo italiano, esaminata la questione dal punto di vista tecnico, ha ritenuto che fosse indispensabile concedere all'Ungheria la temporanea liberazione di alcuni cespiti, affinché essa possa procedere alla propria restaurazione economica, mediante prestiti da contrarre all'estero.
      Si è mostrato quindi in massima favorevole da parte sua all'anzidetta domanda ungherese, circondando la concessione di alcune condizioni necessarie a garantire i propri diritti. Ed in ciò si è trovato d'accordo col Governo britannico.
      La Commissione delle riparazioni, che ha negli ultimi giorni del maggio scorso discusso quella domanda, ha accettato a maggioranza la tesi francese della Piccola Intesa, nel senso di non opporsi alla richiesta inglese di sospensione temporanea del privilegio sui redditi ungheresi, necessari per garantire i prestiti autorizzati: ma di non accordare tale facilitazione se non a condizione che una parte del ricavato dei prestiti fosse destinata alle riparazioni. L'Italia e l'Inghilterra non hanno creduto di aderire a tali condizioni, perché risultava in modo positivo che i prestatori esteri non avrebbero in alcun modo consentito l'operazione, se il ricavo del prestito non fosse stato destinato unicamente alla restaurazione economica del paese debitore.
      La Commissione delle riparazioni ha stabilito inoltre di inviare subito in Ungheria una Commissione, per esaminare sopra luogo la situazione finanziaria ed economica del paese.
      L'Ungheria ora insiste nel far presente che a tali condizioni non le riesce di contrarre il prestito e che di conseguenza la sua posizione va ognor più aggravandosi.
      Mentre la Commissione suddetta prepara il suo responso, non è escluso che la Commissione delle riparazioni possa esaminare contemporaneamente alcune transazioni complementari.

(segue...)