(segue) I primi sei mesi di Governo
(8 giugno 1923)
[Inizio scritto]
Per il servizio del prestito sono
stati pignorati, oltre quelli delle dogane e altri minori, i redditi
lordi dei tabacchi austriaci, e perché essi fossero realmente
rimunerativi e tali da non fare possibilmente appello alla
fideiussione degli Stati garanti, i Governi di Inghilterra e di
Francia hanno consentito che l'Amministrazione dei tabacchi venga dal
Commissario generale affidata ad un italiano, riconoscendo con ciò
implicitamente l'eccellenza della nostra Regia.
Concedendo le accennate
facilitazioni per le riparazioni austriache ed accordando una
fideiussione ad un concorso diretto e cospicuo al prestito a favore
dell'Austria, il Governo italiano ha voluto offrire il suo concorso a
quell'indipendenza politica ed integrità territoriale della
Repubblica d'Austria a cui accennano i protocolli di Ginevra, ed a
cui, voglio notare, hanno anche contribuito gli Stati Uniti
d'America, sottoscrivendo fiduciosi per la prima volta ad un prestito
europeo.
L'azione politica dell'Italia
verso gli Stati della Piccola Intesa, e in genere verso gli Stati
successori, è ispirata sostanzialmente dall'opportunità
di eseguire il rispetto e l'osservanza scrupolosa dei trattati,
perché, nelle attuali contingenze, solo tale politica può
recare buoni e rapidi frutti per una sistemazione economica degli
Stati danubiani che contribuirebbe a quella più larga
dell'Europa Centrale. In varie occasioni l'azione amichevolmente
moderatrice dell'Italia si è svolta in tal senso con utili
risultati.
Nei riguardi di tale politica
hanno speciale importanza i rapporti dell'Italia con la Jugoslavia.
L'atteggiamento netto assunto dal
Governo nei riguardi della Jugoslavia, col procedere alla definitiva
applicazione del Trattato di Rapallo, avendo fortificata la nostra
posizione di fronte al diritto, ci ha messo in grado di poggiare su
una solida base ogni ulteriore sviluppo della nostra politica.
(segue...)
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