(segue) La riforma elettorale
(15 luglio 1923)
[Inizio scritto]

      In un discorso pronunziato dall'onorevole Alessio a Lendinara, nel quale discorso fu presentato dal candidato fascista Aldo Finzi, l'onorevole Alessio così fotografava la situazione: «Tra un gruppo numeroso, intemperante, ignorante e passivo di socialisti e un ibrido gruppo di costituzionali si ergeva ambizioso e arbitro delle sorti della Nazione il partito popolare che coi suoi capricci, alle volte d'accordo coi socialisti, provocava crisi ministeriali dannosissime per poter ottenere l'inclusione nel Gabinetto dei propri rappresentanti. Ogni discussione parlamentare si protraeva inutilmente tra l'indifferenza degli uni e l'ostruzionismo degli altri. La Camera non poteva più adempiere alla sua funzione legislativa ed essa poi, in seguito al grande risveglio della borghesia italiana di quest'anno, non poteva più rappresentare legittimamente il popolo italiano».
      Questo potrebbe in un certo senso riguardare i popolari. Ma l'onorevole Alessio è un uomo che ha molte frecce, se non nel suo fianco, nella sua faretra, e si occupava quindi anche dei socialisti e delle loro leghe.
      «Il sistema delle leghe — disse in un altro discorso elettorale — aveva distrutto le iniziative, l'impulso, l'attività individuale, dimenticando che solo per esso può svilupparsi e progredire il processo produttivo. Guai a togliere dalla vita economica lo stimolo e l'incentivo all'opera rappresentati dal miraggio della conquista di un determinato stato di agiatezza! Guai a togliere all'uomo la possibilità di tramandare ai figli i frutti del suo lavoro intellettuale e intelligente! La prosperità del paese ne avrebbe un colpo mortale, ecc.».
      Nel suo discorso l'onorevole Alessio ha affermato che la disfatta degli Imperi Centrali si deve alla deficienza dei loro organi rappresentativi. Mi permetto di dirgli che questa è una spiegazione unilaterale e semplicista. C'è stata una guerra, ci sono stati milioni di uomini che hanno combattuto contro gli Imperi Centrali, e alla vittoria e alla guerra si deve la disfatta degli Imperi Centrali.

(segue...)