(segue) La riforma elettorale
(15 luglio 1923)
[Inizio scritto]

      E allora, se le cose stanno in questi termini, io concludendo, vi dico: «Rendetevi conto di questa necessità; non fate che il Paese abbia ancora una volta l'impressione che il Parlamento si è esercitato per una settimana intera in una campagna di opposizione, che alla fine è sterile di risultati».
      Perché questo è il momento in cui Parlamento e Paese possono riconciliarsi. Ma, se questa occasione passa, domani sarà troppo tardi; e voi lo sentite nell'aria, lo sentite nei vostri spiriti.
      E allora, o signori, non afferratevi alle etichette, non irrigiditevi nella coerenza formale dei partiti, non afferratevi a delle pagliuzze, come possono fare dei naufraghi nell'Oceano credendo inutilmente di salvarsi; ma ascoltate il monito segreto e solenne della vostra coscienza, ascoltate anche il grido incoercibile della Nazione.