Parole ai Generali
(13 novembre 1923)
Il Duce ricevé,
il 13 novembre 1923, i Generali d'Esercito ed i Comandanti dei Corpi
d'Armata, convenuti a Roma per partecipare ai lavori della
Commissione centrale di avanzamento. Essi furono presentati dal
Generale Armando Diaz, Duca della Vittoria, con le seguenti parole:
«Sono Generali di Esercito, Comandanti di Armata e di Corpo
d'Armata: ognuno di loro ha scritto in guerra pagine di cui il nostro
Paese si onora. Sono dei valorosi, dei forti Comandanti. Essi hanno
compiuto tutto il loro dovere in guerra e compiono oggi in pace, per
la ricostruzione non meno ardua dell'Esercito, tutto il loro dovere
con un solo ideale che è quello della grandezza della Patria e
della forza dell'Italia nostra. Sono fiero di averli avuti a
collaboratori fedeli durante l'ultimo anno di guerra in cui tenni il
comando dell'Esercito: sono fiero di presentarli a V. E. la cui
parola è giunta sempre animatrice, anche nell'attuale periodo,
al fine della grandezza del nostro Paese». Alle parole del Duca
della Vittoria, il Duce rispose nel modo seguente:
La ringrazio delle gentili parole
e di questo gesto che i Generali di Esercito, i Comandanti di Armata
e di Corpo d'Armata compiono oggi dinanzi a me, Capo del Governo. Voi
sapete che questo Governo ha in cima ai suoi pensieri le sorti
dell'Esercito nazionale. Le sorti morali e le sorti materiali, perché
a mio avviso non bisogna mai disgiungere le due cose: lo spirito ha i
suoi diritti imprescrittibili, ma anche la materia ha le sue esigenze
necessarie. Non vi è dubbio che giammai, come in questi ultimi
tempi, l'Italia ebbe uno spirito militare così elevato. Ho la
impressione e credo che questa mia impressione possa essere
confortata dalla vostra testimonianza, che il morale dei quadri e
quello della truppa sia in questo momento superbo. Dal punto di vista
morale siamo quindi a posto. Non si potrebbe pretendere un materiale
umano più elastico, più preparato di quello che oggi è
affidato al vostro comando.
(segue...)
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