(segue) Parole ai Generali
(13 novembre 1923)
[Inizio scritto]
A quello che riguarda la materia,
cioè la preparazione dei mezzi, pensa incessantemente il
Ministro della Guerra, pensa continuamente il Governo fascista. Voi
conoscete, in proposito, le mie idee. Per me l'Esercito ha un compito
solo, il compito supremo: prepararsi per essere pronto in ogni
momento a difendere gli interessi della Nazione.
Tutti gli altri compiti passano in
seconda linea. Tali concetti non devono essere limitati soltanto ai
membri delle alte gerarchie dell'Esercito devono essere diffusi anche
in tutta la massa dei quadri: questo deve essere l'obiettivo
costante, il fermento animatore di tutti coloro — dal più
alto al più basso — che costituiscono nell'Esercito la
garanzia sicura e infrangibile dei destini della Patria.
Io vi prego, signori Generali, di
portare a tutti gli ufficiali che da voi dipendono e alle truppe di
cui avete il comando l'attestazione della mia devozione, della mia
simpatia e della mia ammirazione e l'assicurazione anche che le sorti
dell'Esercito stanno sommamente a cuore del Governo nazionale
fascista.
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