(segue) La situazione politica internazionale
(16 novembre 1923)
[Inizio scritto]
A questi intendimenti si ispirò
il Governo italiano, presentando alla Conferenza di Londra il proprio
piano per le riparazioni. Sono note le sue caratteristiche:
connessione delle riparazioni con i debiti interalleati, riduzioni
del debito tedesco, presa di pegni economici a garanzia, ed
esclusione di ogni occupazione militare, concessione di una moratoria
e continuazione delle prestazioni in natura.
Questo progetto era il risultato
di lunghi studi e di una vasta esperienza fatta dai nostri
rappresentanti in seno alla Commissione delle riparazioni. Esso
conciliava i punti di vista opposti; mentre dava delle garanzie alla
Francia, accordava con la moratoria un sufficiente respiro alla
Germania, un periodo di tempo durante il quale essa avrebbe potuto
dimostrare la buona volontà di far fronte ai propri impegni;
con la presa di pegni economici intendeva combattere le ragioni per
cui la Francia tentava di giustificare i suoi progetti di occupazione
politico-militare. È mia convinzione sempre più ferma
che le linee fondamentali del progetto italiano restano ancora le
sole sulle quali si può trovare la soluzione del problema
delle riparazioni.
Al convegno di Londra furono
esposti i punti di vista italiano, francese ed inglese. Come risulta
dai resoconti stenografici, il signor Theunis constatava che il
progetto italiano aveva il merito di porre direttamente la questione
della esistenza di uno stretto nesso tra i debiti interalleati e le
riparazioni. Quanto al signor Poincaré, egli ebbe a dichiarare
che il memorandum italiano forniva le basi per la soluzione del
problema delle riparazioni.
In questa conferenza si venne ad
un risultato di capitale importanza: si riuscì, cioè, a
far riconoscere il punto dell'interdipendenza dei debiti e delle
riparazioni posto dall'Italia a base dei suoi progetti e tenacemente
sostenuto nella discussione.
(segue...)
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