Risposta a Primo de Rivera
(22 novembre 1923)


      Il 22 novembre 1923 l'on. Mussolini offrì a Palazzo Venezia una colazione al primo ministro spagnuolo, Primo De Rivera che accompagnava i Sovrani di Spagna nella loro visita alla Capitale d'Italia. Il De Rivera, come è noto, aveva attuato nel suo paese una politica d'autorità, che guardava con simpatia all'esempio fascista, ma se ne differenziava nettamente per la diversa indole dei governanti e del paese. Il De Rivera — che fece molto per il suo paese e morì di dolore quando fu costretto a prendere le vie dell'esilio — non poté dominare la situazione e la sua caduta doveva preparare l'avvento della Repubblica spagnuola. Egli aveva, in quell'occasione, rivolto un fervido saluto ci Duce, che rispose con le seguenti parole:

      Signor Presidente!
      Il saluto che mi porgete in nome Vostro e in nome del popolo spagnolo che si è liberato di classi politiche insufficienti ai loro compiti, ha una rispondenza profonda nel cuore di tutti i cittadini italiani che in un modo o nell'altra marciano sulla grande strada aperta dalla Rivoluzione fascista.
      Quando nel settembre scorso noi avemmo notizia del vostro movimento, pensammo che pur essendo diverso il metodo corrispondente alla diversità del clima politico dei due paesi, l'obiettivo poteva considerarsi identico: liberare le forze vitali del popolo dalla influenza nefasta di dottrine politiche sorpassate e da uomini incapaci di assumersi la dura responsabilità del comando.
      Il Fascismo italiano ha una storia breve ma densissima di battaglie e ricca di sacrifici. Si contano a migliaia i giovani fascisti che sono caduti intrepidamente per strappare la Nazione italiana dal pericolo di cadere nella dissoluzione e nel caos. Pur essendo il Fascismo un fenomeno tipicamente italiano, non vi è dubbio che taluni dei suoi postulati sono di ordine universale, poiché molti paesi hanno sofferto e soffrono per la degenerazione dei sistemi democratici e liberali. L'amore della disciplina, il culto della bellezza e della forza, il coraggio delle responsabilità, il disprezzo per tutti i luoghi comuni, la sete della realtà, l'amore per il popolo, ma senza cortigianerie grottesche, questi capisaldi fondamentali della concezione fascista possono servire anche ad altri paesi.

(segue...)