Il trattato di commercio con la Svizzera
(29 novembre 1923)
Nel primo discorso
presidenziale, del 16 novembre 1922, il Duce aveva preannunziato il
Trattato di Commercio con la Svizzera. Tale Trattato fu concluso a
Zurigo il 27 gennaio 1923, e fu oggetto, alla Camera, di numerose
osservazioni alle quali replicò il Ministro della Economia
Nazionale on. Corbino. La discussione generale si chiuse, nella
tornata del 29 novembre 1923, con la seguente dichiarazione del Duce:
Il mio collega della Economia
Nazionale ha già, a mio avviso, risposto in maniera
brillantissima ed esauriente alle critiche mosse dalla Commissione
che ha esaminato il trattato di commercio italo-svizzero. Io ho poco
da aggiungere. Dirò solo che le difficoltà per condurre
in porto questo trattato furono grandissime: si sono tenute a Zurigo
decine e decine di riunioni che hanno messo a prova durissima i nervi
e la stessa resistenza fisica dei negoziatori.
Per tre o quattro volte si fu sul
punto di rompere; una volta a proposito di certificati di origine,
un'altra volta sulla questione delle esclusioni e del
contingentamento, un'altra volta su voci sulle quali sembrava
insormontabile il divario.
Mi preme di ricordare alla Camera
che i trattati di commercio non vanno esaminati soltanto dal punto di
vista della economia, ma anche dal punto di vista della politica. La
stipulazione di un trattato di commercio migliora i rapporti fra due
popoli, specie se sono confinanti; viceversa una rottura o, peggio
ancora, una guerra, li peggiorano.
Va da sé che il Governo
terrà nel dovuto conto tutte le osservazioni che sono state
fatte a proposito di questo trattato, ma io prego la Camera di
approvarlo, perché in fondo è buono e potrà
essere migliorato. Con la sua approvazione la Camera italiana
dimostrerà che intende mantenere rapporti di perfetta e
cordiale amicizia tra la Svizzera e l'Italia.
(segue...)
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