(segue) La situazione politica internazionale
(16 novembre 1923)
[Inizio scritto]
A termini del trattato, l'Italia
avrebbe potuto avere otto milioni di tonnellate di carbone. È
questa una cifra dei primi tempi.
Il quantitativo fu ridotto dalla
Commissione delle Riparazioni a 3.600.000 tonnellate. L'Italia, pel
periodo che va dal gennaio all'ottobre 1923, ha ricevuto 1.370.000
tonnellate di carbone. Si noti che, salvo a rifornirci sul mercato
inglese, non c'era possibilità di grande rifornimento in altre
parti di Europa. Abbiamo cercato di rifornirci nell'Alta Slesia
prendendo accordi col Governo polacco, ma la cosa, quando si è
stati all'atto pratico, non ha avuto seguito.
Il carbone polacco costava molto
più dell'altro carbone importato da Cardiff. Da allora,
malgrado tutte le vicende diplomatiche e la cessazione della
resistenza passiva, la situazione della Ruhr non è
sostanzialmente cambiata. Che cosa poteva fare, che cosa può
fare l'Italia?
I cultori di certa letteratura
europeizzante ricostruzionistica sono pregati di precisare e di
rispondere. Escluse le manifestazioni verbali e propagandistiche, che
non sono assolutamente nello stile della mia politica estera, e che
la stessa Russia non fa perché delega a farle il partito
dominante della Nazione, si vuole forse che l'Italia ritiri i suoi
tecnici dalla Ruhr? Ebbene ciò non modificherebbe di un ette
la politica della Francia. Si ponga ben mente che l'Inghilterra non
ha minimamente pensato a ritirare le sue truppe dal suolo germanico.
Si vuole forse che l'Italia rompa
con la Francia e si stacchi deliberatamente e definitivamente dai
suoi Alleati di guerra e prenda in un certo senso la iniziativa e la
responsabilità di annullare il trattato di Versaglia?
Basta porsi la domanda per
comprendere l'estrema gravità della cosa che potrebbe condurre
ad una conflagrazione europea. Siffatta politica provocherebbe un
terribile isolamento dell'Italia nella situazione presente; basta
osservare con quanta cautela l'Inghilterra ha evitato fino ad oggi ed
eviterà finché le sia possibile la rottura con la
Francia, per comprendere che l'Italia deve essere per lo meno
altrettanto guardinga quanto l'Inghilterra.
(segue...)
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