(segue) La situazione politica internazionale
(16 novembre 1923)
[Inizio scritto]

      Si pretendevano o si pretendono delle mediazioni? Ma, o signori, si dimentica che le mediazioni sono efficaci in quanto siano cercate ed accettate e si dimentica che l'Italia è parte in causa.
      Si vuole che l'Italia compia gesti di francescana rinunzia in favore dei popoli vinti per salvarli dall'abisso? L'Italia ne ha già fatti in confronto dell'Austria, ma ciò non ostante mi accade spesso di leggere sui giornali viennesi articoli enormemente sconvenienti nel confronto del nostro Paese.
      La stessa cosa si è fatta nei confronti dell'Ungheria; ci si è dichiarati pronti a farla, ma proporzionalmente con gli altri, nei riguardi della Germania. Del resto tutte le volte che è' stato possibile intervenire in certe situazioni in confronto della Germania, l'Italia è intervenuta; ma può forse l'Italia fare il bel gesto ed in pura perdita rimettere i suoi crediti, se i suoi alleati non rinunciano fino ad oggi ad una lira del loro credito? La cosa rasenterebbe i limiti della pura follia.
      Si vuole un accordo più intimo italo-inglese sul terreno delle riparazioni? Questo è stato il proposito del Governo nazionale anche sulla base del progetto Bonar Law. Verrà il giorno in cui sarà possibile dare esaurienti documentazioni su questo argomento e metter in luce chiara l'azione dell'Italia anche dopo la Conferenza di Parigi.
      D'altra parte ecco un episodio recente di questa collaborazione italo-inglese. Quando si è trattato di invitare gli Stati Uniti a riprendere parte ad una Conferenza internazionale, l'Italia ha aderito al punto di vista inglese. Oggi, ad esempio, siamo di nuovo innanzi ad un punto drammatico di questa storia. Ieri ed oggi una questione occupa la Conferenza degli ambasciatori a Parigi: il controllo militare ed il ritorno del Kronprinz. Ebbene anche su questo argomento di palpitante attualità, mi si permetta la frase giornalistica, l'Italia e l'Inghilterra sono d'accordo.

(segue...)