(segue) La situazione politica internazionale
(16 novembre 1923)
[Inizio scritto]
Bisogna dire chiaramente che la
richiesta di estradizione del Kronprinz è un errore: significa
cacciarsi, ancora una volta, in un vicolo cieco dal quale non si
potrà uscire se non complicando di nuovo la situazione. E
soprattutto mi preme dichiarare, in questo momento, che il Governo
italiano non potrebbe approvare un'ulteriore occupazione di territori
tedeschi.
Insomma bisogna aver il coraggio
di dire che il popolo tedesco esiste; sono sessantun milioni di
abitanti sul territorio della Germania, sono altri 10 o 12 milioni
tra l'Austria e gli altri paesi; non si può pensare, e non si
deve nemmeno pensare, di distruggere questo popolo. È un
popolo che ha avuto una sua civiltà e che domani può
essere ancora parte integrante della civiltà europea.
Quali sono oggi le direttive del
Governo italiano? Sono le seguenti e mi sembrano assai chiare:
1°) riduzione ad una cifra
ragionevole del debito tedesco e conseguente proporzionale riduzione
dei debiti interalleati;
2°) numero sufficiente di anni
di moratoria alla Germania, salvo per le riparazioni in natura;
3°) presa di pegni e garanzie
(il Governo tedesco è disposto a darle);
4°) evacuazione della Ruhr a
pegni e garanzie ottenute;
5°) nessun intervento nelle
faccende interne della Germania, ma appoggio morale e politico a quel
Governo che ristabilisca nel Reich l'ordine ed avvii la Germania
verso il risanamento finanziario;
6°) nessuno spostamento
d'ordine territoriale.
Come un anno fa, così oggi
l'Italia è pronta a camminare in questa direzione ed aderire a
tutti i tentatici che fossero fatti in tal senso. Aggiungo, senza
voler peccare di orgoglio, che al di fuori di questo cammino si
segnerà il passo, si renderà cronica la situazione con
conseguente disordine e miseria.
(segue...)
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