(segue) Le relazioni con la Russia
(30 novembre 1923)
[Inizio scritto]
Queste trattative non subiscono
assolutamente influenze di ordine politico né da parte nostra,
né da parte russa. Ma sono necessariamente lente. Non dovete
credere che i russi corrano; sono dei minuziosi e vorrei quasi dire
pedanti — ma io li ammiro in questa loro pedanteria —
minuziosi, zelanti difensori di tutti gli interessi del loro paese, e
vanno coi piedi di piombo. Ragione per cui è saggia tattica da
parte nostra, se vogliamo fare un trattato di commercio che sia
giovevole anche a noi, non mostrare soverchia, eccessiva
precipitazione.
Le trattative sono giunte ad una
buona tappa: c'è stata una sospensione dovuta ad elementi di
ordine puramente obiettivo.
È inutile discutere per
vedere che cosa sia la Nepa e quale più o meno profonda
trasformazione di ordine sociale ed economico abbia portato in
Russia. Questo è affare di ordine interno russo. Ma fino a
questo momento, pur avendo abolito il monopolio del commercio
dell'interno della Russia, sembra che esista, ed esiste in realtà,
il monopolio del commercio estero. Questo crea delle difficoltà
a mio avviso non insormontabili: credo che si potrà trovare
una soluzione che rispetti questo monopolio russo e dall'altra parte
dia a noi la pratica possibilità di stabilire dei commerci e
dei traffici.
Altra questione che è sul
tappeto è quello dei danni subiti da cittadini italiani in
Russia.
Poi ci sono le inevitabili
difficoltà inerenti a questo genere di trattative. Forse
sorprenderò la Camera, comunicando che nel mese di Corfù
l'unica stampa europea orientata simpaticamente verso l'Italia è
stata la stampa di Mosca.
Ci sono dei paesi, come ricordava
l'onorevole Riboldi, che hanno stabilito con la Russia relazioni
normali; ce ne sono altri, come la Cecoslovacchia, che hanno scelto
una formula intermedia; c'è finalmente un certo numero di
Stati che non ha rapporti ufficiali di sorta. Non v'è dubbio
però che all'ora attuale tutti gli Stati europei, e anche non
europei, direttamente o indirettamente, cercano di riallacciare
rapporti economici con la Russia. Inghilterra e Francia e Stati Uniti
sono assai avanti su questa strada.
(segue...)
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