(segue) Prime basi dello Stato corporativo
(20 dicembre 1923)
[Inizio scritto]

      L'ordine del giorno, concordato dopo le repliche dell'on. Benni per gli industriali e dell'on. Rossoni per le Corporazioni, è il seguente: «La Confederazione Generale dell'Industria Italiana e la Confederazione Generale delle Corporazioni Sindacali Fasciste; — intendendo armonizzare la propria azione con le direttive del Governo Nazionale che ha ripetutamente dichiarato di ritenere la concorde volontà di lavoro dei dirigenti le industrie, dei tecnici e degli operai, come il mezzo più sicuro per accrescere il benessere di tutte le classi e le fortune della Nazione; — riconoscendo la completa esattezza di questa concezione politica e la necessità che essa sia attuata dalle forze produttive nazionali; — dichiarano che la ricchezza del Paese, condizione prima della sua forza politica, può rapidamente accrescersi e che i lavoratori e le aziende possono evitare i danni e le perdite delle interruzioni lavorative, quando la concordia fra i vari elementi della produzione assicuri la continuità e la tranquillità dello sviluppo industriale; — affermano il principio che l'organizzazione sindacale non deve basarsi sul criterio dell'irriducibile contrasto di interessi tra industriali ed operai, ma ispirarsi alla necessità di stringere sempre più cordiali rapporti fra i singoli datori di lavoro e lavoratori e fra le loro organizzazioni sindacali, cercando di assicurare a ciascuno degli elementi produttivi le migliori condizioni per lo sviluppo delle rispettive funzioni ed i più equi compensi per l'opera loro, il che si rispecchia anche nella stipulazione di contratti di lavoro secondo lo spirito del sindacalismo nazionale; — decidono: — a) che la Confederazione dell'Industria e la Confederazione delle Corporazioni fasciste intensifichino la loro opera diretta ad organizzare rispettivamente gli industriali ed i lavoratori col reciproco proposito di collaborazione; — b) di nominare una Commissione permanente di cinque membri per parte, la quale provveda alla migliore attuazione dei concetti su esposti sia al centro sia alla periferia, collegando gli organi direttivi delle due Confederazioni, perché l'azione sindacale si svolga secondo le direttive del Capo del Governo».

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