(segue) Capodanno
(3 gennaio 1924)
[Inizio scritto]

      Terzo punto. Non è facile passare da un moto insurrezionale ad una situazione legalizzata: sono dei problemi che mi affaticano, ai quali penso incessantemente quando gli altri dormono. Il problema dello squadrismo, che ora sembra l'uovo di Colombo, non era un problema trascurabile: erano sette od otto organizzazioni a camicie multicolori che passeggiavano più o meno camionalmente per tutte le parti d'Italia. Ognuna di queste formazioni politico-militari era un frammento della autorità dello Stato che andava in rovina. Sopprimere tutti gli squadrismi e lo stesso squadrismo che aveva condotto il Partito Fascista al potere; non uscire dai confini della Costituzione — ed io ho sempre avuto la massima cura di non toccare quelli che sono i pilastri fondamentali dello Stato — o ridurre al minimo le demolizioni perché demolire è facile, ma costruire è difficile: questi sono gli elementi sui quali bisognerebbe meditare senza attardarsi a vedere se nell'ultimo paesucolo, nella giornata di domenica, c'è ancora una rissa, e ricamarvi sopra un pesante capitolo di filosofia della storia. Senza eccessivo orgoglio, noi dobbiamo essere soddisfatti della nostra opera e dobbiamo continuarla. Abbiamo posto le fondamenta. Ora si tratta di costruire l'edificio coi pieni poteri o senza. Sta di fatto che le azioni del Fascismo possono subire delle oscillazioni dipendenti da fenomeni di natura prevalentemente locale, ma ho la coscienza di poter affermare che le azioni del Governo fascista sono in rialzo. Attorno al Governo c'è il consenso delle moltitudini; c'è il popolo italiano, che ci dà ancora nel 1924 tacitamente l'esercizio dei pieni poteri.
      Non saprei chiudere questo mio discorso senza rivolgere un pensiero di ammirazione e di gratitudine per il popolo italiano che offre un superbo spettacolo di laboriosità e di disciplina.
      Ho la certezza che se noi continueremo a lavorare con quello stesso spirito gagliardo che ci ha sorretto nelle aspre prove del 1923, questo ritmo accelerato della vita italiana diventerà ancora più potente e la ricostruzione nazionale sarà il titolo con cui il Fascismo entrerà gloriosamente e definitivamente nella storia italiana.

(segue...)