Agli impiegati dello stato
(3 gennaio 1924)
Nello stesso
giorno, 3 gennaio 1924, S. E. il Capo del Governo ricevette, per la
visita d'auguri di Capodanno, i dirigenti delle amministrazioni
statali. Per essi parlò il Sen. Pironti, direttore generale
dell'amministrazione civile; il Duce rispose nel modo seguente:
Signori!
Ho ascoltato con vera
soddisfazione il discorso del senatore Pironti, pronunciato con
vigore così giovanile, soprattutto per un riconoscimento
contenuto in esso che il clima generale della Nazione è
cambiato ed anche il clima morale: di conseguenza lo spirito di
coloro che servono lo Stato è profondamente mutato. Siamo
tutti servitori della Nazione, a cominciare da colui che vi parla.
Dobbiamo avere l'orgoglio sacro di essere i servitori della Nazione.
Abbiamo cambiato la mentalità che si era venuta creando in
questi ultimi tempi; l'impiegato è un soldato, è un
milite che mette tutte le sue energie al servizio dello Stato e della
Nazione. Non deve essere considerato come un elemento estraneo,
sibbene come parte integrante, essenziale di tutto quel complesso di
organismi in cui si attua, in una forma che oserei dire sensibile o
fisica, l'idea giuridica dello Stato. È vero quello che ha
detto il senatore Pironti, che se molte di queste riforme sono state
attuate con la rapidità e la inflessibilità necessarie,
ciò lo si deve all'opera devota, assidua, tenace, intelligente
di tutta la burocrazia italiana, dai sommi agli ultimi gradi. Di ciò
do ampia lode. Di ciò do altissimo riconoscimento in faccia
alla Nazione. L'esperienza del 1923 mi autorizza a credere che la
vostra opera, sotto ogni aspetto preziosa, sarà continuata per
l'anno che incomincia oggi. Sono lieto di constatare che la Nazione
non considera più l'impiegato come un perditempo più o
meno superfluo che pesa sull'erario. Oggi lo considera come
l'elemento indispensabile, come un uomo che qualche volta
nell'esercizio del suo dovere tocca le vette dell'eroismo civile. Mi
piace di fare questa constatazione parlando a voi oggi, sapendo che
le mie parole saranno domani diffuse in tutta la Nazione.
(segue...)
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