Francesco Crispi
(12 gennaio 1924)
Per
l'inaugurazione della lapide a Francesco Crispi, fatta in Roma il 12
gennaio 1924. La lapide contiene le seguenti parole, dettate da
Enrico Corradini: «MCMXXIV - Roma e l'Italia vittoriosa -
governando la forza del Fascio - qui ricordano - Francesco Crispi -
ultimo eroe del Risorgimento - primo della grandezza». Dopo le
parole del Principe di Scalea, Presidente del Comitato promotore, il
Duce pronunciò il seguente discorso:
Signori!
Prendo in consegna questa lapide
nella mia qualità di italiano, di fascista e di Capo del
Governo. Non solo prendo in consegna questa pietra sulla quale stanno
incise delle parole solenni, ma oserei dire che prendo in consegna lo
spirito di Francesco Crispi. Forse le più fresche generazioni
ignorano che Francesco Crispi è una delle figure dominanti e
centrali del Risorgimento italiano. Bisognerebbe metterlo subito
accanto ai quattro e fare una pentarchia: con ciò si
rispetterebbe la storia.
Francesco Crispi esordisce nel
giornalismo; giovanissimo, appena laureato in legge, a diciotto anni,
stampa a Palermo un giornale che prendeva nome da un piccolo torrente
che deve scorrere nelle vicinanze della città. Era un giornale
letterario, ma tutto pervaso da spiriti antiborbonici. Ciò
accade nel 1843. Nel 1848 il 12 gennaio Palermo insorse: Crispi
partecipa alla insurrezione e di nuovo si dà al giornalismo
stampando un giornale che aveva il titolo superbo: Apostolato,
fallisce la insurrezione: l'esilio! Durante l'esilio, ancora
giornalismo: a Torino un giornale che era diretto dal Valerio, che si
chiamava la Concordia: non faceva per Crispi, che passa in un altro
giornale diretto dal Correnti: il Progresso. Fa del giornalismo anche
a Parigi dove si maturavano i destini d'Europa. E nel 1859 Francesco
Crispi prepara la spedizione dei Mille. La prepara lui. La impone lui
al generale Garibaldi. Niente di più drammatico del colloquio
che si svolge fra Garibaldi e Francesco Crispi. Garibaldi dice: «Mi
garantite voi la insurrezione della Sicilia?» e Francesco
Crispi risponde: «Sì, generale! Anche con la vita! Anche
con la vita!».
(segue...)
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