Per la tessera di mutilato
(12 gennaio 1924)
Nello stesso
giorno, 12 gennaio 1924, dopo lo scoprimento della lapide a Francesco
Crispi, il Duce ricevette la tessera di mutilato, presso l'Opera
Nazionale Invalidi di Guerra. Parlarono il Sen. Lustig e Titta Madia;
ad essi il Capo del Governo rispose con le seguenti parole:
Senatore! Commilitoni!
Veramente questa visita era
necessaria, perché pur conoscendo le linee generali, lo scopo
e l'importanza dell'Opera di assistenza agli invalidi di guerra, essa
mi era forse un po' ignota nei suoi particolari, e il discorso del
vostro presidente, che ho testé ascoltato con molta
attenzione, mi ha dato tutti quei dettagli che erano necessari perché
io ne avessi una nozione completa. È un'opera santa, questa,
alla quale vi applicate; un'opera nobilissima, un'opera degna di
avere tutto il concorso morale e, se sia necessario, materiale del
Governo e tutto il concorso morale e materiale del popolo italiano.
Bisogna, a mio avviso, dare delle
prove di solidarietà e in modo concreto. Le parole sono
bellissime, qualche volta scendono al cuore, vi suscitano dei
sentimenti e delle passioni gagliarde, ma l'uomo deve pur vivere: c'è
una realtà dura nella vita. Ebbene, bisogna che accanto alle
parole ci siano i fatti, che accanto le prove spirituali ci sia la
documentazione materiale di questo amore che la Nazione tutta deve
per coloro che hanno versato il sangue e sacrificato le loro membra
per la sua grandezza.
Io le assicuro, on. Senatore,
assicuro voi, mio caro commilitone Madia, e tutti che sono
orgogliosissimo di appartenere a questa Associazione, che considero
il momento più bello della mia vita quello in cui fui lacerato
dalle ferite e che voglio continuare a darvi le prove concrete di
questo mio amore profondissimo, che non si può mutare col
volgere né degli eventi né delle fortune.
(segue...)
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