(segue) Per il Contenzioso Diplomatico
(14 gennaio 1924)
[Inizio scritto]
Larga, vasta, importantissima, è
dunque l'opera che dal Consiglio si attende. Rafforzandolo, facendone
l'organismo fondamentale consultivo del Ministero degli Esteri, io
conto di servirmene proficuamente, e non poco, nel mio arduo compito.
Eccellenze e Signori, la riforma
attuata ritorna largamente al passato.
Trae dagli ordinamenti di Cavour,
di Mancini, di Crispi, quanto apparve utile di conservare e inquadra
tali norme in un ordinamento più largo, più complesso
e, credo, più vitale. È mio intendimento che l'Istituto
torni al passato anche nelle sue nobilissime tradizioni di attivo
lavoro, e di alta autorità, fin da quando, cioè, mosse
i primi passi sotto la sapiente guida del Conte di Cavour, negli anni
definitivi e conclusivi del Risorgimento italiano.
È con tali auspici e con
tali intendimenti che io dichiaro oggi insediato il ricostituito
Consiglio del Contenzioso Diplomatico e rivolgo ai suoi
autorevolissimi componenti il mio deferente saluto.
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