(segue) Per il Consiglio di Stato
(15 gennaio 1924)
[Inizio scritto]

      Il Governo nazionale fascista, con queste sostanziali riforme, ha corrisposto a sentiti e reali bisogni pubblici, ma ha anche reso omaggio alla sapienza e alla prudenza del supremo collegio amministrativo dello Stato, mai smentite dalla sua istituzione, e dal quale si attende l'immancabile ausilio del saggio consiglio nell'opera non meno grave che resta da compiere, relativa all'applicazione delle riforme deliberate, in vista d'un'Italia meglio ordinata per svolgere ed affermare le sue grandi inesauribili giovani forze morali e materiali.
      È con questi auspici che io formulo i migliori auguri per il vostro lavoro, che sarà, ne sono certissimo, come quello di tutti noi, ispirato dall'ardente amore per la nostra Patria.