(segue) All'Assemblea del Partito Nazionale Fascista
(28 gennaio 1924)
[Inizio scritto]

      25 gennaio 1924, Cagliari. — Sulla strada provinciale di Serrenti Samassi è stato rinvenuto assassinato a pugnalate il fascista Salvatore Talloru presidente della sezione mutilati. Il Talloru pare sia stato ucciso in paese e trasportato sulla strada provinciale ed abbandonato.
      E passo alla seconda parte del mio discorso. Qualcuno si è meravigliato come io non abbia chiesto la proroga dei pieni poteri sapendo che io avrei potuto averli con facilità: appunto per questo. Non è nel mio costume chiedere ciò che si può ottenere senza sforzo, né prorogare situazioni storiche una volta che siano storicamente liquidate.
      Se un anno di esercizio di pieni poteri, durante il quale si tennero ben 77 Consigli dei Ministri, non mi avesse permesso di portare a realtà le riforme che costituivano il bagaglio dottrinale del Partito Fascista, io avrei chiesto la proroga dei pieni poteri: ma sta di fatto che durante l'esercizio dei pieni poteri, il Governo fascista non ha perduto il suo tempo: ed esso ha profondamente rinnovato tutta la compagine della Nazione: ha profondamente riformato le istituzioni militari, ha sistemato gli ufficiali usciti dall'Esercito, i combattenti venuti dalle trincee, i mutilati e gli invalidi che nelle trincee stesse avevano lasciato brandelli delle loro carni. Il Fascismo ha rinnovato radicalmente gli ordinamenti delle amministrazioni civili, dei servizi pubblici, degli esteri, dell'economia nazionale, ecc.
      I risultati di questo enorme cumulo di riforme, che in sintesi costituiscono una rivoluzione grandiosa, si vedranno in tutta la loro plasticità fra qualche tempo. Ma già voi vedete che tutto il ritmo della vita italiana si è accelerato. La ragione fondamentale, dunque, della rinunzia alla richiesta di proroga dei pieni poteri è nella constatazione che l'opera è bene avviata e che ormai non è più possibile tornare indietro. C'è qualche cosa in Italia che è morto e ben morto.

(segue...)