(segue) All'Assemblea del Partito Nazionale Fascista
(28 gennaio 1924)
[Inizio scritto]

      Va da sé che rifiutandomi di chiedere questa proroga, io non potevo più oltre prolungare la vita d'una Camera la cui maggioranza era ostile a me ed al Fascismo, di una Camera che veniva considerata come una specie di ultima trincea nella quale si erano nascosti tutti i nemici della nostra rivoluzione. Ci sono ancora in tutto il territorio dei centri di infezione, degli uomini che credono di essere immutabili, dei piccoli gruppi di vespe che si illudono che io li abbia dimenticati. Di quando in quando do prova che anche i dettagli non sfuggono al mio controllo. Così era urgente a mio avviso di buttar fuori dalla comoda trincea di Montecitorio tutti quelli che vi si erano annidati. In secondo luogo dovevo dimostrare che il Fascismo non temeva di rivolgersi direttamente al Paese per avere un'attestazione consensuale, quantunque la forza di cui gode il Fascismo sia di per se stessa una espressione inequivocabile di consenso. Così avvenne fra la sorpresa generale che io rinunciassi ai pieni poteri, mentre avrei potuto tranquillamente ottenerli. Fin da quei giorni considerai come ineluttabile lo scioglimento della Camera. Il fatto che a metà dicembre, scrivendo al collega Carnazza, io abbia detto che la cosa non era ancora decisa, deve essere considerato come un accorgimento tattico dovuto al desiderio di non mettere anzi tempo in stato di eccitazione elettorale il Paese, considerato che questo staio di eccitazione spesso si riduce ad una specie di masturbazione solitaria a base di ambizioni deluse e di sedicenti ideali infranti.
      Non sono mancati in queste ultime settimane i soliti zelatori della costituzionalità i quali si domandavano: «Il decreto di scioglimento verrà prima o dopo l'Assemblea fascista?» Io ho dimostrato ancora una volta coi fatti che so scindere l'azione e la responsabilità di Partito dall'azione e dalla responsabilità di Governo. Il Fascismo ed il Governo sono tutto uno; ma le loro funzioni, e quindi le loro responsabilità sono necessariamente diverse.

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