(segue) All'Assemblea del Partito Nazionale Fascista
(28 gennaio 1924)
[Inizio scritto]
Questa dichiarazione è di
una logica impeccabile ed è di una perfetta coerenza. Se
dall'ottobre del 1922 ad oggi non ci fossero stati cambiamenti nella
situazione politica dei Partiti, il Fascismo avrebbe potuto
considerare la possibilità di accordi o di blocco con quei
partiti che diedero i loro uomini al Governo sorto dopo la Marcia su
Roma. Quei Partiti sono tre: il Partito Popolare, il Partito
Democratico-Sociale ed il Partito Liberale. Ognuno di questi tre
Partiti, nel corso della esperienza fascista, si è scisso in
due o diverse frazioni. Primo a passare all'opposizione, in questi
ultimi giorni compiutamente smascherata, è stato il Partito
Popolare, il quale, oggi si presenta diviso in ben quattro frammenti
che corrispondono ad una estrema destra, ad una estrema sinistra e ad
un centro che a sua volta e diviso in due frazioni.
Anche la democrazia sociale non ci
presenta una impronta di atteggiamenti nei confronti col Fascismo.
Altrettanto dicasi del
Liberalismo. Come si può parlare di contatti e di alleanze con
Partiti che hanno la loro organizzazione divisa fra elementi
favorevoli al Fascismo ed elementi più o meno decisamente
contro il Fascismo? Quali sono i veri democratici sociali? Quelli che
appoggiano il Governo Fascista o gli altri che sabotano questo
appoggio? E chi sono gli autentici liberali? Quelli che hanno
marciato con noi francamente e lealmente, oppure quelli che per
quindici mesi, quotidianamente, diabolicamente, hanno suscitato
fantasmi, hanno esasperato le opposizioni, hanno diffamato l'Italia
in faccia al mondo? E quale è la distribuzione di tutte queste
forze sul territorio nazionale? Come si può parlare di
alleanze con dei Partiti la cui distribuzione di forze sul territorio
è assolutamente disuguale, poiché mentre il liberalismo
è discretamente efficiente in talune zone, non è mai
arrivato a darsi una organizzazione veramente e nazionalmente
unitaria avvalorando la tesi secondo cui organizzazione e liberalismo
sono elementi necessariamente, irreducibilmente inconciliabili?
(segue...)
|