All'assemblea dell'Istituto Internazionale di Agricoltura
(2 maggio 1924)


      Il 2 maggio 1924 s'inaugurò a Roma, alla presenza di S. M. il Re, la VII Assemblea dell'Istituto Internazionale di Agricoltura.
      La cerimonia ebbe luogo nella sede dell'Istituto stesso, a Villa Umberto. In tale occasione, S. E. il Capo del Governo, rispondendo alle parole del Vice-presidente Dop, pronunciò il seguente discorso:

      Sire! Signori Delegati!
      Con grande soddisfazione intima auguro il benvenuto agli invitati dei settanta Stati aderenti all'Istituto di Agricoltura, qui convenuti per divisare i mezzi migliori ad assicurargli una vita feconda e ricca di sempre maggiori benefici per gli interessi dell'agricoltura nel mondo. Il Governo italiano è fedele interprete dell'anima e della coscienza nazionale nell'esprimere il senso vivo dell'importanza primordiale dell'industria agricola fra tutte le occupazioni umane. L'anima della nostra razza, che ha storicamente vissuto il passaggio dalla vita agreste a quella dell'urbe e che ne ha tratto mirabili espressioni di arte, di vita sociale e religiosa, ispirazioni ed istituzioni che sono non piccola parte nel patrimonio comune di ogni popolo, ben sa come sull'agricoltura sia costruito l'intero edificio della prosperità sociale, come altre attività produttive possano essere più impressionanti nella grandiosità localizzata delle loro manifestazioni, più facili apportatrici di guadagno, ma nessuna altrettanto augusta ed essenziale. Poi che infine tutto potrebbe immaginarsi ritolto all'umanità delle sue superbe espressioni di forza e di conquista, ma non mai, o signori, finché la razza umana esista, non mai l'arte di trarre dalla terra madre quanto è necessario a sostentare la vita.

(segue...)